Trattamenti Shiatsu
Professione disciplinata ai sensi della Legge 4/2013
Lo Shiatsu (指圧 da shi = dito e atsu = pressione) è una disciplina che indica un trattamento manuale, effettuato sulla persona, codificato in Giappone nel primo dopoguerra come tecnica peculiare, le cui origini derivano da antiche tradizioni popolari e filosofie orientali. Esso affonda le sue radici nelle forme di trattamento tradizionali cinesi, come lo Am-Ma e lo An-Fa.
Si occupa principalmente di ristabilire un corretto equilibrio psicofisico favorendo le condizioni per il recupero di un naturale benessere dei soggetti coinvolti, risvegliando e armonizzando le funzioni e le risorse vitali profonde.
Opera nella visione olistica dell'individuo favorendone una maggiore consapevolezza in rapporto a se stesso, allo stile di vita e all'ambiente che lo circonda.
Il trattamento si svolge su futon e non prevede l'utilizzo di oli, creme né ausili o strumenti di competenza di figure sanitarie, estetiche o sportive. Lo Shiatsu non è un masaggio.
Si adatta a qualsiasi tipologia di individuo qualunque ne sia l'età, la struttura, la condizione fisica.
La didattica è estremamente attenta all’aspetto riguardante la sicurezza del ricevente per dargli la massima tranquillità durante il trattamento, la cui durata è di circa 60 minuti.
Anche nel riequilibrio dei naturali stati di alterazione e spesso di malessere che possono avvenire nella donna durante il periodo della gravidanza, questo tipo di trattamento sta dando ottimi risultati, infatti in molti corsi di preparazione al parto sono previste anche sedute di Shiatsu, non solo per alleviare i noiosi disturbi nei mesi di attesa, ma anche per conservare nella donna il pieno delle sue forze ed impedire che la fatica si accumuli in misura eccessiva, arrivando al momento del travaglio con i muscoli ben tonificati, con la massima riserva di energia e con tranquillità. Tutto questo attraverso la stimolazione del tessuto muscolare, ma anche del sistema nervoso, energetico e della respirazione.
Il risultato dei trattamenti che ho effettuato durante un laboratorio di “shiatsu in gravidanza” (da febbraio a luglio 2003) presso l’aziende ospedaliera di Careggi a Firenze, ovviamente in collaborazione con il personale del reparto di ostetricia, hanno evidenziato come la gestante riesca ad avere una maggiore energia al momento del travaglio e del parto, riuscendo a “spingere” con il massimo della forza (così riportano le testimonianze delle ostetriche). Inoltre si sono avuti risultati positivi, oltre le aspettative, per ciò che riguarda in particolare problemi di lombo-sciatalgia, nausea, formicolio agli arti superiori e situazioni di feto che si presenta podalico, anche se in questo ultimo caso l’utilizzo di una tecnica complementare di Medicina Tradiz. Cinese, come la Moxa, è a mio avviso fondamentale.
Mi preme in fine dire che questo tipo di tecnica digitopressoria non deve comunque essere vista come terapia per curare la malattia, o patologia che dir si voglia, perché nel periodo di attesa, come ripeto, i disturbi che sopraggiungono sono alterazioni naturali dell’organismo; lo shiatsu, soprattutto in questo caso, è un trattamento che mira a riequilibrare lo stato vitale, stimolando le risorse energetiche dal profondo del corpo e portando benessere in misura maggiore o minore, in base ad una reazione soggettiva.
La Moxibustione (indiretta):
La moxibustione è una tecnica cinese, ma deriva dall'espressione giapponese Moe Kusa che significa "erba che brucia". L'erba in questione è l’artemisia (assenzio selvatico). Una volta seccatesi, le foglie vengono triturate in un mortaio fino a ottenere un impasto lanoso. Con quest’ultimo si possono formare dei coni (moxa diretta) o, avvolgendolo in carta di gelso, dei sigari/stick (moxa indiretta) lunghi circa 10/20 cm. Il “sigaro” di Moxa viene avvicinato alla zona da trattare ad una distanza di 2/3 cm, stimolando il punto con un calore profondo per circa 5 minuti ma senza creare ustioni alla pelle. La leggenda vuole che questa tecnica, che migliora molti squilibri cronici, sia stata scoperta prima del III millennio a.C.
Quando applicare la moxibustione?
Facciamo un breve ripasso di cultura e medicina cinese. Esistono due forze, lo yin e lo yang. Insieme compongono il simbolo del tao, sono nel cosmo, dentro di noi e, quando sono in equilibrio, l'energia fluisce bene nei vari organi.
Ci sono squilibri da eccesso di yang o di yin. Quel che è yin corrisponde a quanto è freddo e umido e solo il calore può eliminare gli squilibri generati da queste alterazioni. Si tratta di malesseri cronici, disturbi che si sedimentano e producono brividi, stanchezza, rigidità dei muscoli.
Anche in gravidanza la moxibustione può avere importanti applicazioni. Ad esempio, intorno alla trentacinquesima settimana di gestazione, può essere utilizzata per stimolare il rivolgimento di un feto dalla presentazione podalica a quella cefalica.